Chiaraluce L., Caracausi A., Cattaneo M., Monachesi G., Serpelloni E.
Attraverso il progetto STAR (A strain meter array along the Alto Tiberina fault) finanziato dall’ICDP (International Continental Drilling Programme) e l’NSF-US (National Science Foundation), sono in fase di realizzazione in Alta Valle del Tevere una serie di 6 pozzi con profondità comprese tra i 90m e i 180m dove verranno installati strainmeters, sensori sismici e misuratori di pressione di poro (pore pressure gouge). Mentre in superficie, attraverso il finanziamento del progetto TECTONIC (The Physics of Tectonic Faulting and the Spectrum of Failure Modes from Aseismic Creep to Dynamic Earthquake Rupture – ERC Advanced Grant con PI C. Marone), verranno installate in superficie, una serie di 9 antenne geodetiche (GNSS).
Con questa nuova fase di implementazione della rete TABOO da sempre caratterizzata da strumentazione a carattere multidisciplinare (geochimica, geodetica e sismica), riusciremo a monitorare uno spettro di deformazioni molto più ampio e potremo quindi iniziare una ricerca di frontiera inerentemente alla caratterizzazione delle deformazioni sia lente che veloci. Avremo anche la possibilità di mettere in relazione gli episodi deformativi con la presenza di fluidi e variazioni di flusso associate ad esempio monitorate dalle stazioni geochimiche per la misura della CO2.
Gli strainmeters possono risolvere una parte critica dello spettro di deformazione crostale, da ore a mesi e strain rates dell’ordine di 10-14 s-1. Questa parte include porzioni chiave dello spettro di slip che include il creeping e i terremoti lenti. La linea rossa rappresenta il limite di detezione atteso degli strainmeters confrontato con i GPS (viola) e i sensori sismici.