Pignone M., Nardi A., Delladio A., Battelli P., Moschillo R.
In occasione del ventennale dell’INGV è stata realizzata una story map che racconta lo sviluppo negli anni di una delle infrastrutture più importanti dell’Istituto che ha permesso, e permette, di monitorare la sismicità in Italia e nel Mondo e di assicurare il servizio di sorveglianza sismica del nostro territorio per il Dipartimento della Protezione Civile.
La story map propone una ricostruzione storica dello sviluppo della rete di monitoraggio sismico dell’INGV (prima ING) che, all’inizio degli anni ’80, a seguito del terremoto in Irpinia del 23 novembre 1980, venne centralizzata per fornire un servizio di sorveglianza a livello nazionale in tempo reale o quasi. Attraverso l’ausilio di alcune mappe interattive, testi, foto, video, immagini storiche e recenti vengono raccontati i principali aspetti relativi allo sviluppo tecnologico e strumentale delle stazioni di monitoraggio (sensori, ricevitori, trasmissione dati, alimentazione), all’incremento del numero di stazioni e infine alla conseguente evoluzione del servizio di sorveglianza sismica (localizzazioni eventi, turnazione H24, comunicazione verso DPC e il pubblico).
Le aree tematiche sviluppate nella story map per raccontare negli anni la RSN sono:
- Il monitoraggio sismico prima del 1980
- La Rete Sismica Nazionale negli anni ‘80, la centralizzazione
- La nascita della Rete MEDNET e della tecnologia digitale
- Lo sviluppo della Rete negli anni 2000 e il Progetto CESIS
- La stazione di monitoraggio multi-parametrica
- La Rete Sismica Nazionale Integrata
- Il servizio di sorveglianza sismica del territorio nazionale
La story map evidenzia alcuni aspetti fondamentali nell’evoluzione del monitoraggio sismico in Italia: per esempio come nei primi anni 2000, con lo sviluppo di stazioni e reti digitali con trasmissione dei dati satellitare, si assiste ad una crescita esponenziale del numero di stazioni della RSN, che passa nel giro di tre-quattro anni, da un centinaio di stazioni analogiche, a quasi 300 stazioni digitali multi-parametriche affiancando ai sensori tradizionali, quali velocimetri e accelerometri, anche GPS geodetici e strumenti per la misura del Radon, installati nel medesimo sito di stazione. Dagli anni ’80 l’incremento del numero di stazioni della RSN è stato quindi molto evidente passando dalle circa 80 stazioni nel 1986 alle più di 500 in questi ultimi anni. Un confronto tra gli intervalli temporali più significativi per lo sviluppo della RSN può essere visualizzato attraverso le relative 4 mappe interattive sincronizzate.
La story map è stata inserita nella galleria StoryMaps & Terremoti ed è disponibile al seguente LINK.
Hanno contribuito alla raccolta delle immagini e dei testi: Di Maro R., Lencioni E., Mazza S., Rao S., Amato A.