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Grafico 1, percezione del rischio tsunami divisa per aree costiere. (Likely=D’accordo; Neither likely=né d’accordo; Unlikely=per nulla d’accordo.

Cugliari L., Amato A., Crescimbene M., Cerase A., Cerbara L., La Longa F.

 

La ricerca pilota sulla percezione del rischio tsunami in Italia è stata promossa dal Centro Allerta Tsunami dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e, sino ad oggi ha visto due importanti fasi di raccolta dati nel biennio 2018-2020. La principale finalità dell'indagine è quella di fornire una prima base empirica di dati sulla conoscenza, sulla comprensione e sulla percezione del fenomeno tsunami / maremoti da parte della popolazione residente nei comuni costieri. I risultati di questa ricerca possono inoltre contribuire a definire alcuni aspetti legati alla comunicazione e alla pianificazione d’emergenza nell’eventualità di un evento.
Questo studio pilota ha quattro obiettivi strategici:

  1. fornire dati empirici sulla comprensione e la percezione dello tsunami da parte dei cittadini;
  2. valutare come i cittadini percepiscano il rischio rappresentato dallo tsunami
  3. individuare i canali e le tecniche più appropriati per veicolare l’informazione e diffondere efficacemente i messaggi di allerta;
  4. consentire/migliorare le strategie e le attività di comunicazione scientifica che il CAT INGV promuove.
  • Nella prima fase dell’indagine (analisi dati 2019) sono state raccolte 1021 interviste tra la Puglia e la Calabria somministrando il questionario telefonico (tipologia CATI) in 183 comuni costieri.
  • Nella seconda fase dell’indagine (analisi dati 2020) sono state raccolte 614 interviste in Molise, Basilicata (tirrenica e ionica) e Sicilia Orientale.

La correlazione dei dati raccolti nelle due fasi dell’indagine, mostra una percezione del rischio tsunami, nei comuni oggetto di indagine, diffusamente bassa. L’analisi dei dati per versanti (es. tirreno e adriatico a confronto), mostra una netta discrepanza tra la percezione del rischio nel Tirreno e nell’Adriatico (vedi grafico 1).
L’alta percentuale di risposte associata alla forte percezione del rischio tsunami, nel mar Tirreno, rilevata soprattutto con la domanda: “Pensa che le coste del comune (o regione) in cui vive, possano essere colpite da uno tsunami/maremoto?”, è verosimilmente riconducibile alla presenza di vulcani attivi in mare (es. Marsili), allo tsunami che ha colpito l’isola di Stromboli nel 2002 ed alla memoria storica del terremoto/tsunami del 1908 (Messina e Reggio Calabria). Le sezioni, di cui l’indagine è composta, illustrano inoltre migliore percezione del rischio tsunami nelle aree interessate dall’evento del 1908 (Reggio Calabria e Messina). La correlazione tra la percezione del rischio tsunami e i comportamenti che il campione analizzato adotterebbe in caso di emergenza (nelle domande, sono stati forniti spunti situazionali che evocano immagini mentali riconducibili a situazioni reali). È presente una sezione che focalizza la rilevazione delle fonti informative usate dalla popolazione e molti altri aspetti studiabili con l’utilizzo dell’analisi statistica e sociologica.