Evoluzione temporale delle variazioni di water storage modellate nella Val Belluna (arancione) e segnale transiente geodetico (blu).
Pintori F., Serpelloni E., Longuevergne L., Almagro-Vidal C., Zaccarelli L., Garcia-Aristizabal A., Faenza L., Belardinelli M.E., Bragato P.L.
Si mostrano i risultati di uno studio multidisciplinare, fatto a partire da osservazioni geodetiche, sismologiche e idrologiche, su deformazioni indotte da processi idrologici nelle Alpi italiane meridionali. La regione di studio, ubicata tra la Val Belluna e il Montello, si trova lungo il margine tettonico attivo tra la placca Adriatica e quella Euroasiatica, dove un raccorciamento di circa 1 mm/anno, in direzione N-S, è accomodato attraverso un sistema di faglie e pieghe sud-vergenti. Serie temporali GNSS mostrano il verificarsi di spostamenti transienti orizzontali, non stagionali, caratterizzati da una sequenza di episodi deformativi di estensione e contrazione orientati lungo la direzione di raccorciamento tettonico. Questo segnale è temporalmente correlato con variazioni di water storage, che vengono stimate usando un modello idrologico basato su precipitazioni, temperatura, evapotraspirazione potenziale e misure di portata del fiume Piave. Le informazioni geodetiche ed idrologiche vengono integrate in un modello meccanico 2D con l’obiettivo di definire le possibili strutture geologiche in grado di generare gli spostamenti (subcentimetrici) misurati.
Secondo la nostra interpretazione le acque meteoriche penetrano rapidamente l’epicarso che si sviluppa nella parte sommitale dell’anticlinale associato al thrust di Bassano-Valdobbiadene; l’acqua presente nel sottosuolo converge poi verso fratture subverticali associate al backthrust del thrust di Bassano-Valdobbiadene, provocando variazioni di pressione che causano spostamenti del terreno. A conferma di ciò le variazioni delle velocità delle onde sismiche, calcolate tramite l’analisi di cross-correlazione del rumore sismico ambientale, sono temporalmente (anti)correlate all’evoluzione delle variazioni di water storage, in accordo con il fatto che l’incremento di fluidi in un acquifero perturba le proprietà della crosta terrestre diminuendo le velocità delle onde sismiche (e viceversa, durante le fasi di decremento di water storage). Infine, analizzando i terremoti registrati tra il 2012 e il 2017 da una rete locale tramite un modello statistico, risulta presente una correlazione tra i tassi di sismicità di un cluster di sismicità di background e le variazione di water storage. Il nostro modello stima variazioni di sforzo di Coulomb, associate a questi processi deformativi transienti, dell’ordine di 5-10 KPa fino a profondità di 5-10 km; tuttavia non è possibile verificare se ci sia una correlazione spaziale tra questi terremoti e variazioni di sforzo.