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Giancarlo Monachesi ci ha lasciato. Una lunga storia di appassionato sismologo storico, fin dal 1980, dal 2001 era all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. In pensione da meno di tre anni, ha collaborato nel 1997 allo studio del terremoto e della sequenza sismica di Colfiorito e Assisi ed è stato uno dei fondatori della sede INGV di Ancona dando un fortissimo contributo alla realizzazione e alla implementazione della Rete Sismica Nazionale, dell'Osservatorio dell'Alta Valle del Tevere e allo studio della sismicità storica dell'Appennino Umbro Marchigiano.
Lo ricordiamo come una persona instancabile, capace di risolvere problemi e disponibile a svolgere qualsiasi compito pur di assicurare l'operatività della Sede di Ancona e l’efficienza della rete di monitoraggio e dei sistemi di acquisizione Con il servizio di protezione civile della regione Marche ha realizzato una collaborazione virtuosa che ha portato benefici all’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’INGV ed al sistema di Protezione Civile.
Ci mancherà, con il suo carattere deciso e la determinazione con cui sosteneva le proprie idee per il bene della comunità, e con quel sorriso che trasmetteva sempre calore.

In ricordo di Giancarlo

Giancarlo sul bordo del Nyiragongo (foto da Diego Franceschi)

Il ricordo e le testimonianze dei colleghi

Un saluto a te instancabile compagno, burbero e leale
e un abbraccio alla tua famiglia.

Lauro Chiaraluce

 

Ho conosciuto Giancarlo ormai quasi vent'anni fa per un esperimento DPC a Gubbio e fu quella un'esperienza molto bella e formativa anche per la sua presenza. Uomo diretto e schietto ma senza mai essere offensivo o scontroso, anzi tutto il contrario. Hai detto bene, un instancabile tuttofare capace di risolverti un sacco di grane e di una grande simpatia e lealtà... Lo ricorderò per sempre con affetto...

Fabrizio Cara

 

Ho conosciuto Giancarlo ad inizio 2017, quando mi recai per la prima volta presso la Sede di Ancona per incontrare i colleghi, discutere delle tante attività e raccogliere le esigenze di personale e mezzi. Con Giancarlo parlai a lungo. Mi colpì la disponibilità a svolgere qualsiasi compito pur di assicurare l'operatività della Sede, la manutenzione della rete, l'efficienza della sala e dei sistemi di acquisizione. L'ultima volta che ci incontrammo, a cena poco prima del pensionamento, mi ringraziò di quanto fatto per Ancona.
Ho con me il ricordo di una persona schietta e leale.

Salvatore Stramondo

 

Ho incontrato Giancarlo a fine febbraio 2024, quando sono andata in visita alla sede INGV di Ancona della quale lui è stato uno dei fondatori e dei protagonisti. Quella sede per l'Osservatorio Nazionale Terremoti svolge un lavoro fondamentale nel manutenere la rete di monitoraggio e nel promuovere l'innovazione tecnologica dei sistemi di osservazione e trasmissione, è un esempio virtuoso di collaborazione ed integrazione del nostro ente con la protezione civile regionale.
Grazie Giancarlo per quanto hai fatto, ci mancherai!

Lucia Margheriti

 

L'ho conosciuto a Stromboli, gennaio 2003, nel pieno dell'emergenza tsunami di fine dicembre 2002. Subito mi è apparso ben chiaro con quale dedizione, determinazione, e spirito di sacrificio mettesse il suo impegno nel portare a compimento gli obiettivi prefissati di lavoro.
Ho perso il conto delle missioni con cui abbiamo lavorato insieme allo sviluppo della innovativa Rete Sismica Satellitare, nel corso delle quali non esistevano pranzi, pause caffè, e soste di ogni tipo: non so quante volte ci siamo trovati a lavorare fino a tarda sera, senza neanche avere idea di dove cenare e dove trovare una camera per la notte: ma poche discussioni, portare a termine il lavoro è la priorità.
Ma, mettendo da parte gli aspetti lavorativi, Giancarlo non era solo questo: sì, sì, era tosto, ma dietro il suo carattere apparentemente ruvido, si celava un grande cuore: tanto per fare un piccolissimo esempio, ricordo bene che al termine della missione a Goma, Congo, per la realizzazione di una rete di monitoraggio sismico del pericolosissimo vulcano Nyiragongo, novembre 2003, lasciò in dono alla povera gente del luogo tutti i suoi indumenti e bagagli personali.
Ciao Giancarlo, amico mio!

Alberto Delladio

 

.. mi e' difficile trovare le parole giuste quando perdi un caro amico
ho conosciuto Giancarlo agli inizi degli anni '90 quando lavorava all'Oss Geof Sperim di Macerata
e poi ... tantissimi bei ricordi e momenti passati insieme

"Dare una voce al dolore, elimina il timore del suo peso"
William Shakespeare
buon viaggio Gianca'

Gaetano De Luca

 

Sì, difficile salutarlo, per tutti noi che lo abbiamo incontrato anche solo una volta nel proprio percorso lavorativo, e non solo.
La prima volta che ci incontrammo, nel lontano 2003 per l'installazione di una stazione sismica ad Introdacqua, fu più uno scontro.
Il primo di una lunga serie, intervallati poi da tanti sorrisi e abbracci e reciproco rispetto.
Sei uno dei pochi che mi ha "sgridato" con il giusto linguaggio, forse il parlare la stessa lingua marchigiana con tutte le sue sfumature, mi aiutava.
Poi non è detto che facevo quello che volevi tu, ma mi hai lasciata sempre fare come credevo.
Mi rimarrà nel cuore la nostra ultima cena insieme ad inizio anno.
Mancherai, a molti di noi

Milena Moretti

 

Conobbi Giancarlo Monachesi a metà degli anni '90 ai tempi del GNDT.
Ho il ricordo di una persona gioviale e al tempo stesso molto dedita al lavoro e generosa.
Fu lui a inviarmi via fax dall'Osservatorio di Macerata questo articolo del Messaggero per il terremoto del 1997 in Umbria Marche.

In ricordo di Giancarlo

Giuliana Rubbia Rinaldi

 

Eri semplicemente estremo in tutto ciò che facevi, dalla dedizione al lavoro alla passione per le tue Marche alle incazzature che facevi venire e che ti prendevi.
Ti ho conosciuto molti molti anni fa ai tempi delle configurazioni delle Mar88 modem control, poi tanto che ho fatto son venuto a lavorare 4 anni ad Ancona con te.
Eri, come tutti i veri marchigiani dell'entroterra che ho conosciuto, capace di mandarti seriamente a quel paese ed abbracciarti ridendo all'interno della stessa frase.
Sei stato il fondatore della sede di Ancona INGV, cerca di non fare la stessa cosa dove stai andando se no ti ritocca fare tutto da capo......
Buonviaggio testone di un GiMo!!

Ezio D'Alema

 

Non so se e quanti sismologi siano stati effigiati da un vignettista comico ma uno di loro fu certamente Giancarlo. Lo vediamo raffigurato (o se volete “caricaturato”), insieme a Romano Camassi, in una vignetta pubblicata dal quotidiano parigino Le Monde, il 22 ottobre 1997, a meno di un mese dall’inizio della sequenza sismica dell’Appennino umbro-marchigiano.

In ricordo di Giancarlo

Se la vignetta era ridanciana, l’articolo invece era serio e rendeva il debito omaggio a un’esperienza “inedita e spettacolare” realizzata dai due séismologues italiens.
Il 29 ottobre, appena tre giorni dopo i due massimi eventi della sequenza appenninica del 1997-1998, Giancarlo e Romano si erano avventurati tra le rovine di Annifo e di altre località della conca di Colfiorito per acquisire (con notevole rischio personale) la imponente serie di immagini a 360° necessarie a realizzare - con l’allora rivoluzionaria tecnica del Quick Time Virtual Reality (QTVR) - una visita virtuale a siti maggiormente devastati, fissando così nel tempo, a futura memoria alcuni importantissimi scenari di danno prima che il passare del tempo e le nuove scosse li alterassero fino a renderli irriconoscibili e inutilizzabili per una corretta assegnazione dell’intensità macrosismica.
Giancarlo era così, non aveva solo le idee ma anche la capacità, l'energia fisica e la forza di volontà per realizzarle.

Testimonianza di una collega

 

Ho conosciuto Giancarlo a metà degli anni '90, durante l'era GNDT. A quel tempo si lavorava alla compilazione del database macrosismico, ricordo le lunghissime giornate di lavoro all'Oss. Geofisico Sperimentale di Macerata... tra tutte le caratteristiche del suo carattere richiamate dai colleghi, c'era anche un senso marcato di stacanovismo...
Pochi anni dopo, in occasione della sequenza umbro-marchigiana del '97, ci ha portato in giro per il rilievo macrosismico. Erano trasferte lunghe e pesanti, si partiva la mattina presto da Macerata - considerata zona "sicura" perchè nel far field - e si rientrava tardi; guidava sempre lui.
Poi le nostre strade si sono divise, ma ogniqualvolta ci incontravamo era un piacere, indimenticabile il suo modo di scherzare e prendermi in giro.
Riposa in pace Giancarlo, ci mancherà la tua sincera spontaneità e cordialità.

Raffaele Azzaro