Lucian Giovani ci ha lasciato.
Faceva parte della nostra famiglia dal 2000.
Entrato giovanissimo, aveva portato il suo entusiasmo e la sua energia in tutte le attività che negli anni lo hanno coinvolto.
I suoi primi lavori li aveva svolti nell'ambito del progetto SISMOS, nato per il recupero, la riproduzione, la conservazione e la valorizzazione di uno straordinario patrimonio storico-scientifico della sismologia italiana.
Nel tempo, mosso dalla curiosità ha cominciato ad allungare lo sguardo verso le attività che si svolgevano nel laboratorio elettronico della Rete Sismica Nazionale. Qui venivano riparati o progettati nuovi strumenti per il monitoraggio sismico e studi geofisici.
Questo lo portò inevitabilmente a numerosi viaggi per l'Italia per raggiungere i vari siti della Rete Sismica Nazionale e successivamente collaborando, con la Rete Sismica Mobile, partecipò a numerose missioni durante le crisi sismiche nelle aree colpite dai terremoti (L'Aquila, Amatrice, Campobasso).
Il suo ottimismo era travolgente e spesso rassicurante. Chi ha lavorato insieme a lui non può dimenticare come davanti a qualche problema tecnico apparentemente preoccupante, lui iniziava a trafficare con fili, connettori e passacavi e con qualche smorfia facciale accompagnata da abbondanti imprecazioni alla fine risolveva tutto e con il sorriso esclamava al suo compagno di missione:
"Quando vieni con me, devi stare sereno!"
Il suo sorriso, la sua bontà di cuore e le sue battute ci accompagneranno per sempre.
Buon viaggio Lucian....
..........o come avrebbe detto lui: “ 'namo !! “
Simone Vecchi
Ne ho tante da raccontare, da scriverci un libro….Lucian….Monteporziano doc, ragazzo semplice, umile, educato, rispettoso. Ci siamo conosciuti il giorno del nostro concorso. In realtà di nomea già ci conoscevamo. Quei nostri cognomi, uno opposto dall’altro già avevano mietuto battute con i nostri babbi. Siamo entrati insieme nel gruppo Sismos...era l’1 Aprile 2000. Io non ancora ventenne, lui cinque anni più grande. Io e Valentino eravamo le mascotte del Sismos e dell’INGV e trovammo in Lucian e Alessio i nostri fratelli maggiori. Il corso Finsiel creò un gruppo granitico, pranzi, cene, uscite, calcetto….ah pure un pò di formazione :-) Quando arrivammo in Istituto, chiaramente, cambiarono alcune dinamiche ma quel gruppo, che ha condiviso gioie, dolori, matrimoni e figli è ancora li. Di mezzo ci sono più di 10 anni di stanza insieme, forse quasi 15….avevamo quelle passioni che ci hanno sempre legato. Il calcetto INGV del venerdi, le partite a Spoleto, tanta panchina in una seconda categoria su a Montecompatri insieme, fino al Fantacalcio INGV che ci ha permesso di conoscere altri ragazzi entrati dopo di noi, con serate di mercato memorabili. Mai un litigio, mai una discussione, mai una parola fuori posto in questi 21 anni, in fondo eravamo molto simili caratterialmente. Sdrammatizzare i momenti pesanti ci veniva sempre naturale. Tirare fuori battute una piu greve dell’altra era altrettanto naturale. Oggi non ci riesco però a sdrammatizzare questo momento. Sei un pensiero fisso, opprimente. Non posso accettare questa cosa, ma solo subirla. Come ho detto, nulla sarà più come prima in ufficio. Non mi va di chiudere questo piccolo racconto in maniera triste, ma voglio raccontarne una delle tue: eravamo vicino al parco degli aranci, andammo a vedere il Cupolone dal buco della serratura di quel portone….eravamo il solito gruppetto...se non erro era estate o giù di li. Tutti che guardammo da questa serratura…..ce ne stavamo per andare….arrivò un altro gruppetto di ragazzi…...Lucian si gira, li guarda ed esclama: “oh ma che avete portato la chiave???
Questo è Lucian!
Simone Atzori
“Oh, lo vedi questo? Questo è er mejo” una mano sulla spalla, l’altra che indica la faccia (la mia), il sorriso sornione (il suo). E' Lucian, è l'ironia romana, è Sordi capace di chiedere scusa e, al tempo stesso, prenderti in giro ("Pardon, pardon, pard..., un par de...”). E' il piccolo rinnovarsi quotidiano di affetto e stima reciproci. Era.
Aldo Winkler
Mi ricordo, con tanto affetto, di quel viaggio in pullman per salutare Luciano, il papà di Lucian. Non avrei mai potuto immaginare una simile prematura scomparsa. Mi mancheranno il suo sorriso, i saluti alle 7 di mattina alla macchinetta del caffè, dove sarà dura recarsi. Gli incontri a Monte Porzio, alla festa delle orchidee, perché eravamo anche compaesani. Ma oggi, più che mai, nel dolore, resta la sensazione che l’INGV sia la mia famiglia, qualcosa di più di un luogo di lavoro. E che dovremmo godere di ogni secondo in cui siamo tra colleghi, anzi, amici. Esattamente come ci ha insegnato Lucian, con il suo sorriso beffardo.
Ezio D’Alema
Ciao Lucian, ci siamo incontrati la prima volta nel lontano 2002 a Stromboli, due “pischelli”, da allora anche se in Sedi diverse, ogni volta che ci incontravamo in campagna o nei laboratori erano risate, molte, ma solo dopo le tante fatiche fatte e vinte insieme ....come la prima volta che bisognava risalire per la seconda volta in due giorni in vetta allo stromboli a piedi a riparare stazioni con alcuni temerari volontari. Ovviamente c'eri tu e solo la discesa con l'elicottero ti ha tolto la fatica di dosso. Per pura fortuna ero con te e sull'elicottero ti ho beccato con una foto immerso nei tuoi pensieri mentre guardi il blu. Ti ricordo cosi, ciao.
Giuseppe Di Giulio
Mi ricordo di Lucian di due episodi particolari. Al GNGTS di diversi anni fa, un collega buono nello spazio dedicato a chi ci aveva lasciato, presentò un ricordo con delle bellissime foto del suo babbo. Lucian venne in sala pochi minuti prima della presentazione, prese posto poco avanti a me, e guardò in solitudine questa presentazione sicuramente molto rattristato ma percepivo anche orgoglioso del babbo. Avrei voluto dirgli qualche parola di conforto ma non le trovai. L’ultima volta invece risale a pochi mesi fa, avevamo richiesto in prestito della strumentazione al suo gruppo ed era il momento di consegnargliela. Lucian era stato molto attento e preciso, e secondo me contento che tutto fosse rientrato in regola e nei tempi stabiliti. Parlammo delle ultime novità su strumenti e laboratori, al solito era molto tranquillo, simpatico e competente. Ciao Lucian.
Sandro Rao
Oggi ho perso quel fratello minore, che da figlio unico, ho sempre desiderato avere.....
Un dolore indicibile.
In questo momento surreale, non so aggiungere altro.
Angelo Castagnozzi
Lucian, sempre disponibile, scherzoso... siamo di passaggio su questo mondo, andare via in questo modo è molto triste, in particolar modo quando si lascia la propria famiglia, i figli piccoli ancora bisognosi dell'affetto di un padre.
Di certo non possiamo cambiare il destino della vita. Sono sicuro che Lucian ora ci guarda da lassù e veglierà sulla sua famiglia.
Noi da parte nostra non possiamo far altro che aiutare e dare conforto alla propria famiglia. Le persone care a Lucian devono sapere che INGV è una grande famiglia e sicuramente ognuno di noi cercherà di alleviare questo immenso dolore.
Lucian deve essere orgoglioso di far parte della grande famiglia INGV!!!!
Noi dalle sedi limitrofe cercheremo in qualsiasi modo di aiutare la famiglia di Lucian ma sicuramente i colleghi di Roma potranno fare di più.
Alessandra Maramai
Lucian, purtroppo non é uno dei tuoi scherzi.....l'ho sperato.
Un grandissimo dolore, pari a quello che ho provato quando è mancato il tuo babbo.
Mancherai tanto davvero.
Un abbraccio a Manuela e al bellissimo figliolo.
Ale
Maria Grazia Ciaccio
Luglio 2012, Emergenza Emilia, controllo stazioni. Partimmo in missione io, Lucian e Marcello. Non andavo in missione da tempo e con tecnici bravi come loro, sentivo la mia utilità abbastanza limitata... Si sono rivelati invece giorni belli e sereni, in un momento in cui io, personalmente, di serenità ne avevo proprio un gran bisogno, e avevo bisogno di quello che mi fecero sentire loro, cioè essere parte di una squadra, con orgoglio. Ci mancherà non averti più in questa grande squadra, Lucian, dove oltre il lavoro c’è tanto, ma tanto di più, ci mancheranno le chiacchiere in turno con il tuo accento romanesco forte e schietto, la tua inesauribile energia positiva.
Elisa Trasatti
Lucian, ti ho conosciuto durante tanti turni passati insieme, sei sempre stato di una gentilezza disarmante, unita alla tua costante allegria. Chi fa i turni sa che atmosfera e che legame si creino passando tutte quelle ore nella stessa stanza. Non bisogna santificarti ora, infatti quello a cui penso di più in questo momento è quanto mi facevano ridere certi tuoi commenti schietti su quello che vedevi intorno a te…
Non riesco ancora a scrivere la parola fine a tutto questo.
Il mio pensiero va a Manuela e a tuo figlio, ma anche ai tanti colleghi-amici che hanno condiviso così tanto con te e che sento atterriti dal dolore.
Paola Bordoni
La pandemia ci ha tolto le piccole gioie degli incontri casuali tra colleghi nei corridoi, ed ora è un dolore sapere che per quei tuoi momenti persi non ci sarà possibilità di recupero.
Rimane il ricordo di una persona non solo molto capace sul lavoro ma molto capace di farsi sentire vicino e di trasformare una missione in un momento di scambio di amicizia.
Un abbraccio forte a tutta la sua famiglia, ciao Lucian
Leonardo Sagnotti
Ho frequentato Lucian per tanti anni soprattutto come calcettaro, nella partitella settimanale INGV. E’ stato una persona che mi ha fatto sempre piacere incontrare, nel campo di calcetto come nei corridoi dell'Istituto. Sempre con il sorriso, ci scambiavamo battute. Diceva sempre che mi sarebbe spettata un'indennità per il fatto che andassi regolarmente a pranzo a mensa con Sergio. Ne ridevo, ne ridevamo…. Me lo ricordo così, con piacere, con il sorriso, ad allietare le nostre giornate.
Milena Moretti
Ti ricorderò ridendo, perchè per me tu sei stata una gioia.
Sarai sempre sempre nel cuore.
Davide Piccinini
“Bello mio… buongiorno!”: questo era il tenore delle risposta di Lucian quando qualcuno lo disturbava per qualunque questione, ed è stata proprio la sua risposta ad una mia telefonata di pochi giorni fa.
La gentilezza dei suoi modi e le sue battute facevano da contorno all’attenzione che metteva sul lavoro. Proprio recentemente durante una missione per la quale si era occupato di preparare la strumentazione, mentre controllavo che tutto fosse in ordine mi ricordo di aver pensato: “inutile che ricontrollo, ci è passato Lucian, sto in una botte di ferro”.
Ho cercato di ripagare questa sua gentilezza, disponibilità e competenza un profondo senso di stima e di affetto, che nonostante la distanza spero di essere riuscito a dimostrargli. Ciao Lucian.
Catello Acerra
Ciao Lucian, la canticchiavi sempre nei corridoi e mi dicevi: "questa è la mia preferita".
Permettimi di salutarti così.... a modo mio.
Ricordo
Fabio Criscuoli
Eri una persona buona, gentile, sempre disponibile e disposta a comprendere.
Dai tempi del Sismos, le partite del venerdì, dalle serate da pischelli fino alle cene tra famiglie, gli anni della rete mobile e poi la rete nazionale...quante ne abbiamo passate!
Tante risate insieme in questi 21 anni, seppur lavorando ce le siamo sempre fatte e anche le trasferte lunghe o quelle più impegnative passavano veloci.
Il rumore per i corridoi delle chiavi che portavi intorno al collo, i caffè, i tuoi vocali interminabili su whatsapp, le confidenze tra di noi, i tuoi gesti di affetto giornalieri, il tuo saluto ‘amico mio buongiorno’ o il mio ‘Aaaaamore’, le tue uscite colorite e le tue battute, alcune volte indecenti se non oscene...tutto finito in questo modo mi lascerà sempre un dolore enorme.
Caro Lucian, non accetterò mai questa realtà infame, sentirò sempre la tua mancanza non solo a lavoro ma soprattutto nella vita.
Come dicevi tu ... siamo i ‘nummmmeri uno’.
Ti porto nel cuore amico mio