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Serie temporali dei dati InSAR, rispetto alla linea di vista del satellite (LoS) quasiverticale di un gruppo di punti nella zona di Lido Di Dante. Le barre verticali indicano la produzione annuale del giacimento.

Secreti V., Polcari M., Albano M., Anderlini L., Serpelloni E., Pezzo G., Trasatti E.

 

L’area costiera nord-adriatica in prossimità di Ravenna è storicamente caratterizzata da fenomeni di subsidenza dovuti a cause naturali ed attività antropiche. La subsidenza naturale è di circa 2 mm/anno ed è associata alla compattazione dei depositi della piana del Po. La presenza di attività antropiche in questa zona, quali lo sfruttamento degli acquiferi e la coltivazione di idrocarburi a partire dal 1950, hanno amplificato il fenomeno facendo registrare valori di subsidenza nell’ordine dei cm/anno. In particolare l’area di Lido di Dante, situata all’interno della concessione “A.C27.EA” per lo sfruttamento del giacimento di gas iniziato nel 1973 ed intensificatosi nel 1997 con la messa in funzione della piattaforma offshore AngelaAngelina, è interessata da significativi fenomeni di subsidenza. Al fine di quantificare i processi in atto da decenni sono state utilizzate diverse tecniche geodetiche complementari. I dati SAR utilizzati provengono dalle costellazioni satellitari di diverse agenzie spaziali: ERS 1-2 (19922000), ENVISAT (2003-2010), Cosmo-SkyMed (2011-2017) e Sentinel-1 (2015-2018), sia su orbita ascendente che discendente. I dati GPS e di livellazione utilizzati sono stati forniti da ENI S.p.A. I dati GPS usati sono quelli provenienti dalle stazioni di FIUN (Fiumi Uniti) ed ANGA (situata proprio sulla piattaforma) mentre i dati di livellazione vanno dal 1983 al 2017.
Lo spostamento lungo la linea di vista misurato dalla serie temporale dall’analisi InSAR dal 1992 al 2018 è di circa 250 mm (Figura 1). Tra il 1996 ed il 1998 si osserva un aumento del tasso di subsidenza dalle serie storiche di ERS 1-2 in corrispondenza del periodo in cui la piattaforma off-shore Angela-Angelina è entrata in funzione. Per analizzare meglio questo fenomeno, è stata effettuata una modellazione di tipo analitico. Il reservoir è stato modellato come una dislocazione tensile di forma rettangolare e i parametri che lo caratterizzano sono stati stimati tramite l’inversione dei dati InSAR e di livellazione. I risultati evidenziano una variazione di volume cumulata nel tempo di circa -7.9 105 m3/anno. Tramite la costruzione di un modello numerico agli elementi finiti è stato possibile discriminare i vari fattori che influenzano la subsidenza in questa zona. Il modello è stato costruito mediante l’utilizzo del software commerciale Comsol Multiphysics®. La geometria del reservoir è stata definita in base alle informazioni disponibili in letteratura mentre la pressione interna del reservoir è stata modulata in modo da riprodurre gli spostamenti verticali tra il 1998 ed il 2018 registrati dalla stazione GPS ANGA. I risultati mostrano che i pattern della deformazione orizzontale e verticale sono coerenti con la forma del reservoir e si estendono fino alla linea di costa. Le stime del modello riproducono mediamente i vari dataset geodetici considerati.